Nuova banca dati disponibile on line: i “bozzetti” di Achille Beltrame per i calendari dell’Anonima Grandine
12 Gennaio 2024
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Alla pubblicità tramite manifesti Generali affiancò, seguendo una prassi diffusa, altre forme di réclame come calendari e calendarietti, utilizzati sin dallo scorcio dell’Ottocento e illustrati a volte da grandi artisti.
È il caso, per esempio, dei calendari murali, meglio conosciuti come “almanacchi” illustrati (da sempre definiti così nella tradizione della Compagnia), della società figlia Anonima Grandine di Milano, quasi tutti affidati, tra la Grande Guerra e i primi anni Trenta, alla maestria pittorica di Achille Beltrame, famoso per aver realizzato moltissime illustrazioni per la «Domenica del Corriere». La copertura per i danni da grandine fu avviata da Generali nel 1836, limitata inizialmente ad alcune province lombardo-venete ed emiliane. Nel 1889, la Compagnia decise di chiudere questo tipo di copertura, promuovendo la costituzione a Milano, nel marzo 1890, della “Società anonima di assicurazione a premio fisso contro la grandine”, un organismo a sé stante che poteva sfruttare la collaudata rete agenziale della casa madre.
La nuova società puntò principalmente, dai primi anni del Novecento, sugli almanacchi, come mezzo promozionale, incentrati sul mondo contadino e i lavori nei campi. Fino al 1914 le immagini centrali dei calendari, stampati dallo stabilimento Gustavo Modiano di Milano, furono create da vari artisti, molti dei quali anonimi; poi, per circa un quindicennio vennero affidati alla maestria pittorica di Achille Beltrame.
Fondamentale per la classificazione delle opere grafico-pittoriche realizzate da Beltrame nella sua lunga carriera, compresi i bozzetti per calendari dell’Anonima Grandine, è stato il rinvenimento di un quaderno autografo in cui l’artista riporta, anno per anno, i lavori eseguiti, i titoli dati a molti di essi, i committenti e il compenso richiesto.
Si sono potute così identificare 16 opere realizzate per l’Anonima Grandine tra gli anni 1915-1920 e dal 1923. Si conservano i quadri relativi ai calendari per gli anni 1916-1920 (4 esemplari su 5 identificati, fatta eccezione per quello del 1916 del quale si conserva l’almanacco corrispondente) e i quadri relativi ai calendari per gli anni 1922-1923, 1925-1929, 1931-1932, 1941-1942 (9 pezzi su 11 identificati, a eccezione per quello del 1942: essendo privo dell’indicazione del titolo/soggetto non è stato possibile identificarlo) e l’almanacco per il 1929.
Nei calendari di Beltrame degli anni 1916-1918 e 1920 predominano i riferimenti alla guerra, stemperati nell’atmosfera tranquilla e idilliaca di borghi e aie contadine, mentre la sua seconda serie, dal 1923 in poi, è dedicata esclusivamente all’ambiente campagnolo e alle varie attività agricole.
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