Nuove pagine della rivista per bambini e ragazzi “La prima idea”

28 Luglio 2022

La Prima Idea è una rivista mensile per bambini e ragazzi, un periodico di propaganda assicurativa; pubblicata per quasi un ventennio, fra gli anni trenta e cinquanta, con un'interruzione nel periodo bellico, stampata a Bologna e distribuita gratuitamente, per il tramite della Scuola, a livello nazionale. La redazione del Giornalino è presso l’agenzia generale dell’Istituto nazionale delle assicurazioni nel capoluogo emiliano, in via dei Pignattari, nel celeberrimo e centralissimo Palazzo dei Notai (appartenuto per lungo tempo al patrimonio immobiliare dell’Istituto). Presso l’Archivio Storico INA Assitalia si conservavano solo cinque numeri della rivista, relativi agli anni 1949-1950, le cui immagini sono state già utilizzate per importanti iniziative editoriali interne come, negli anni duemila, INA Arte del Manifesto: 90 anni di storia sociale (editoriale Generali). Oggi, grazie a donazioni e acquisti, l’Archivio Storico INA Assitalia è entrato in possesso di diversi nuovi numeri della Prima Idea che consentono di delineare con maggiori informazioni la storia di questa pregevole rivista, che, adeguandosi ai tempi, è sopravvissuta al fascismo rinascendo ancora nell’Italia democratica.

“La Prima Idea”, prima pagina (Bologna, anno II, s.n., febbraio 1933)

Le pubblicazioni iniziano alla fine del 1932, presumibilmente per iniziativa dell’agente generale INA di Bologna; il primo numero che si conserva è del febbraio 1933: questo fascicolo, a differenza dei successivi, è in bianco e nero su carta rosata e non ha numerazione interna; il suo formato inoltre è più piccolo (21,5 cm x 31,5 cm). In esso appiano però tutte le caratteristiche dei numeri seguenti: partecipazione del mondo scolastico - «vi collaborano i migliori insegnanti d’Italia» -, storielle, vignette, cruciverba, concorsi e naturalmente pubblicità del Gruppo INA. Già dallo stesso 1933 la rivista prende la forma che manterrà poi costantemente: formato maggiore (29 cm x 38,5 cm), vivace stampa a colori, intestazione con i bimbi che portano il soldino al salvadanaio - intestazione e disegni di Sergio Burzi modificati solo in tempo di guerra - e aumento progressivo della pubblicità dell’INA. Nel 1937 interviene un cambiamento importante nell’intestazione: si passa da «Questo giornalino è regalato dagli insegnanti ai migliori alunni» a «Questo giornalino è regalato dall’INA ai piccoli assicurati». Dalle indicazioni di stampa si traggono poi numerose e interessanti informazioni: dall’inizio delle pubblicazioni nel 1932 fino alla loro presumibile definitiva sospensione nel 1950 - le pubblicazioni sembrerebbero essere state già sospese nel critico 1943 (anno XII della rivista) per essere riprese con un heri dicebamus nel 1949 denominato, a chiudere lo iato temporale, anno XIII - direttore responsabile è Luigi Trapanesi a cui si affianca successivamente Mario Bonetti, sostituito nel dopoguerra da O. Masi; i primi numeri vengono stampati presso la Tipografia Luigi Parma di Bologna, in seguito presso gli Stabilimenti Poligrafici Riuniti de Il Resto del Carlino, sempre a Bologna, prima in piazza de’ Calderini 4 poi in via Gramsci, in edifici per lungo periodo di proprietà dell’Istituto nazionale. Nelle note a piè di pagina è riportato anche l’editore: «S. A. Editoriale scolastica».

I contenuti sono naturalmente a carattere educativo, con la predominanza del tema del risparmio assicurativo dell’Istituto e sono declinati in racconti, novelle, poesie, canzoncine e anche piccole scene dialogate, quasi degli intermezzi teatrali; grande spazio trovano anche temi cari al regime: italianità, storia, scoperte scientifiche, fondazioni di nuove città, grandi opere, autarchia e reportage dalle colonie e dall’Impero (una rubrica ha il titolo «Africa nostra»); personaggi ricorrenti sono appunto Polizzino e Moschettino. Anche il punto di vista dei ragazzi è ben rappresentato nella rubrica inziale «Le lettere di Gianni» e al piccolo interlocutore rispondono puntualmente i redattori de La Prima Idea. I testi sono quasi sempre accompagnati da vivaci vignette e quadretti, talvolta da fumetti (alcuni disegni sono a firma di Adolfo Busi). Molte le firme maschili e alcune già note ad altre pubblicazioni vicine all’Istituto (Famiglia Nostra e La Buona Semente), per citare le più ricorrenti: Andrea Badini, Bruno Biancini, Giovanni Falzone, Mario Sandri, Mario Bonetti, Giorgio Gostini, Italo Cinti, Ostilio Lucarini, Sergio Burzi, Mario E. Pozzi, il pedagogista Nazareno Padellaro, Primo Piovesan, Teodosio Capalozza (già collaboratore de Il Giornalino della domenica e del Corriere dei piccoli), Mario Giusti (noto autore di letteratura per ragazzi) e un giovanissimo Enzo Biagi, autore di un simpatico sonetto: É una favola lunga, un bel racconto/ Che mi narrò mio nonno in una sera /- Io: l’alba della vita, egli: il tramonto – / Dopo aver recitata la preghiera.

Molte anche le voci femminili: Italia Barnabò, Anna Fineschi, Maria Luisa Mattioli, Elena Mela, G. Loreta, Anna Maria Proclemer e Renata Viganò.

Interessanti infine le pubblicità d’antan: lo zucchero, per esempio, viene celebrato come nutriente fondamentale per la crescita dei bambini.