Assicurazioni Geniali S.A.: due scienziati in Generali
08 Aprile 2022
«Intemperie e beltemperie saranno combinate nel pasticcio più razionale e più confacente ai vostri desideri e bisogni se vi rivolgerete a Marussi, ideatore delle assicurazioni combinate con cui potrete capitalizzare la gioia e immunizzarvi dalle avversità atmosferiche».
Nel disegno potente e pieno di ironia giunto da poco all’Archivio Generali grazie a Fulvia de Finetti sono protagonisti le “Assicurazioni Geniali S.A.” e due grandi scienziati acuti e ironici: Antonio Marussi, che nel disegno è il fondatore e presidente delle medesime, e Bruno de Finetti, autore di questo e di un altro disegno, che illustrano il funzionamento delle «assicurazioni miste piovilizie con opzione di rendita beltempizia; assicurazioni speciali per tutti: nevizie, borizie, nebbizie, nubilizie, tempestizie» (la copertina che li accompagna titola “Antonio disegnato da Bruno”).
Un’elegante figura maschile, Antonio Marussi presumibilmente, mescola in un pentolone nubi, acqua e sole, mentre un disegno di misura doppia illustra la magica protezione dalla pioggia che le Assicurazioni Geniali garantiscono ai loro clienti, mentre i rimedi tradizionali falliscono miseramente: «con soprabito, ombrello e impermeabile sempre a inzupparmi l’ossa mi ridussi; contro la pioggia or sono invulnerabile: mi sono assicurato da Marussi».
Uno dei due disegni è datato «A. XIII» che secondo la cronologia dell’era fascista corrisponderebbe al 1935, anno in cui sia de Finetti sia Marussi lavoravano in Generali, entrambi all’ufficio attuariale del ramo vita. De Finetti aveva iniziato quattro anni prima un lungo rapporto di lavoro che lo legò alla Compagnia anche dopo aver ottenuto la cattedra universitaria, mentre Marussi entrò nel 1934, dopo la laurea in matematica e l’esperienza come sismologo presso l’istituto geofisico di Trieste e poi come ingegnere geografo presso l’Istituto geografico militare di Firenze, dove ritornò nel 1937, mantenendo peraltro buoni rapporti con i colleghi e con Generali.
Se le aspirazioni di Marussi lo portarono lontano dalla Compagnia, sempre vivo rimase l’affetto per la «grande famiglia» (così egli stesso definì Generali nella lettera di commiato indirizzata all’allora presidente Edgardo Morpurgo) come dimostrano le lettere scritte tra il 5 e il 21 giugno del 1937 da Stromboli, isole Eolie.
Tre lettere probabilmente spedite tutte insieme, come si evince dal timbro postale applicato sulla busta che le contiene, indirizzate agli «ex colleghi del reparto matematico delle Assicurazioni Generali», con mittente «missione geodetica militare Villa S. Giovanni (Reggio Calabria)».
Descrizioni topografiche di paesaggi incantati, talvolta «quasi lunari », permeati da una «calma ascetica» rotta solo dal frastuono del vulcano, sono corredate da vignette piene di humor delle sue vicissitudini: la mappa delle Eolie con «Marussi che si reca con barca a quattro remi da Stromboli a Lipari, impiegando 7 ore, e lottando contro le vomitazioni di Marussi» e «delfini messi a disposizione di Marussi per accompagnarlo nel suo viaggio» o la scalata dello Stromboli fino al cratere partendo da Ginostra.
Antonio e Bruno: due scienziati, due colleghi, due amici che hanno condiviso interessi, lavoro e affetti (Marussi sposò la sorella di de Finetti, Dolores) e che hanno messo a disposizione la loro genialità per le Assicurazioni Geniali… ops Generali.