Andare al cuore: il fondo Verbali dell’INA

I verbali del Consiglio di amministrazione e del Comitato permanente dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni sono la fonte ufficiale che testimonia le scelte e le decisioni prese dall’Istituto durante le diverse gestioni che si sono avvicendate alla sua guida.

Grazie alla lettura dei verbali è possibile ricostruire le attività dell’Istituto Nazionale nei diversi campi d’azione nei quali ha operato, dalla previdenza volontaria alle gestioni speciali affidate dallo Stato, dagli investimenti immobiliari a quelli patrimoniali. Le sedute sono inoltre ricche di informazioni relative a tutti i protagonisti della storia dell’INA, dai presidenti direttori generali ed alta dirigenza agli impiegati ed alle impiegate, dagli agenti generali ai produttori ed ai collaboratori diversi.

Le ricerche sono facilitate dal lavoro, ancora in corso, di paziente trascrizione delle rubriche dei verbali, che rende ricercabili le informazioni. Per il fondo è disponibile on line anche l’integrale riproduzione digitale delle carte.

Si è ritenuto opportuno inizialmente, viste le banche dati già messe a disposizione relative a Stringher Beneduce, pubblicare i verbali del Consiglio di amministrazione e del Comitato permanente dalla fondazione nell’aprile 1912 al gennaio del 1923, fine della presidenza Stringher, la cui figura è rappresentativa della prima fase di vita dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Il 1923 segna inoltre la fine del periodo transitorio stabilito dalla legge istitutiva dell’INA del 4 aprile 1912 in vista dell’applicazione del monopolio statale sulle assicurazioni vita, che peraltro fu abolito lo stesso anno con il regio decreto n. 966 del 29 aprile 1923.

A conferma del rilievo dei verbali del primo decennio è da segnalare come questi registrino anche l’attività di Guido Toja, direttore generale dal 1920 e importante figura nella storia dell’INA.

Dopo la pubblicazione dei verbali del Cda e del Comitato permanente dal 1923 al 1929, relativi ai commissariati e alle presidenze di Guido Toja (già direttore generale dal 1920) e di Salvatore Gatti, vengono ora messi a disposizione degli studiosi i verbali del Cda e del Cp riguardanti la presidenza, il commissariato e la seconda presidenza di Giuseppe Bevione, la cui gestione – una delle più lunghe dell’INA – copre gli anni dal 1929 al 1943. Attraverso i verbali di questi anni è possibile lo studio approfondito dell’attività dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni quale «forza finanziaria dello Stato fascista», come lo definì Mussolini nel 1933, in occasione del suo primo ventennale.

Dopo la lunga presidenza di Giuseppe Bevione e quella brevissima di Gaetano Scavonetti, nominato dal primo governo Badoglio, seguì la difficile stagione del duplice commissariamento dell’Istituto, con Alberto Ercole Troilo nominato dalla Repubblica Sociale Italiana e Alberto De Liguoro dal cosiddetto Regno del Sud. Ancora a guerra in corso, venne nominato dal governo Bonomi la nuova (breve) amministrazione sotto la presidenza di Annibale Gilardoni, che iniziò, non senza gravi difficoltà, ad operare per il ricongiungimento delle due sezioni distaccate dell’INA, essendo stata la direzione generale dell’Istituto, come quella di ministeri ed altri enti pubblici, trasferita al nord. Il ritorno alla normalità, con la definitiva riunione dei due tronconi dell’Istituto e la ripresa della piena funzionalità, amministrativa e contabile, di tutta l’organizzazione periferica – le agenzie generali – si raggiungerà solo con il consiglio di amministrazione nominato dopo la fine del conflitto, sotto la presidenza di Giuseppe Micheli, presidente deceduto poi nel 1948 e sostituito da Giulio Sansonetti. Grazie alla pubblicazione di questi bolli, dal 1943 al 1951, è possibile ripercorrere questo importante periodo storico, sia per quanto riguarda la specifica vicenda dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni sia per quanto attiene la sua attività e il suo contributo su diversi fronti (assicurazioni, ricostruzione del patrimonio immobiliare, partecipazioni, gestioni speciali ed investimenti patrimoniali), nel contesto dell’economia italiana.

I volumi dei verbali, tanto del Consiglio che del Comitato, sono ordinati in ordine cronologico e sono divisi all’interno in partizioni relative alle singole sedute mentre in coda è presente l’indice.

La presidenza di Roberto Bracco, in carica dall’ottobre 1951 al dicembre 1959, è stata la prima lunga presidenza dopo le precedenti brevi stagioni post-belliche di Giuseppe Micheli (1946-1948) e di Giulio Sansonetti (1948-1951). Durante la sua gestione hanno occupato la carica di direttore Generale, prima Marino Marinelli (1951-1957), dirigente interno di lunghissimo corso, e successivamente Carlo Casali (1957-1966) che, proveniente invece dall’esterno, rimarrà in carica per quasi un decennio.

L’amministrazione Bracco riporta nel 1953 in pareggio il conto economico dell’INA dopo anni di esercizi in perdita e rappresenta la prima fase di un movimento ascensionale che durerà per lunghi anni; si caratterizza per la determinazione nel difendere gli interessi dell’Istituto nazionale delle assicurazioni come libera impresa di Stato, tanto nei confronti delle rivendicazioni sindacali del personale (sia di direzione che d’agenzia), quanto nei confronti delle richieste del corpo agenziale, in più casi troppo dipendente dagli aiuti della direzione; l’obiettivo dichiarato è l’aumento della produzione e la conseguente riduzione delle spese, nell’ottica di un’impresa industriale di Stato redditizia.

Tramite i verbali, di cui sono state dettagliatamente riportate – rendendole quindi ricercabili – tutte le voci rubricate in un ogni singola seduta, è possibile ricostruire le molteplici attività dell’INA: assicurativa, patrimoniale, mobiliare (partecipazioni azionarie, titoli, mutui, finanziamenti, sconti di annualità statali), immobiliare, gestione interna (personale e vertenze sindacali) e dell’organizzazione periferica (agenzie generali e forza produttiva), gestioni speciali e pubblicità. Particolarmente interessanti sono i verbali del Comitato permanente perché, essendo stata conferita al Comitato, per delibera consiliare, la responsabilità su alcune voci dell’attività immobiliare, essi forniscono molte informazioni sia in merito a questioni generali come le Norme generali per la progettazione degli immobili INA sia a questioni particolari come la manutenzione e le locazioni degli immobili, informazioni quest’ultime che sono invece carenti, per gli anni cinquanta (e sessanta), nelle carte del fondo Storico immobiliare.

La presidenza di Bracco è anche caratterizzata per la nascita dell’House Organ aziendale Cronache dell’INA che, dopo i precedenti deludenti esperimenti, si conferma nel tempo – durerà quasi trent’anni – un periodico aziendale di grande successo.