Gli house organ dell’INA (1913-1963)

21 Dicembre 2018

L’idea di un periodico aziendale è stata coltivata dai vertici dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni fin dal 1913, un anno dopo la fondazione dell’ente; attuata quindi attraverso diversi tentativi, più o meno estesi nel tempo, ha trovato la sua piena realizzazione nei primi anni cinquanta con il «bollettino tecnico e di informazioni», che ha preso poi il nome di Cronache dell’INA, alla cui istituzione ha dato un contributo fondamentale il presidente del tempo, Roberto Bracco (1951-1960).

Cronache dell'INA n. 100Questa rivista aziendale, che ha accompagnato la vita dell’ente assicurativo di Stato fino agli anni ottanta, insieme con i suoi predecessori il Bollettino (1913), l’Annuario (1923-1926), il Bollettino del Centro Studi (1938-1943), il Bollettino d’informazioni (1946-1948) ed il Notiziario INA (1951), nati come strumenti di comunicazione fra centro e periferia, rappresenta oggi una vera e propria miniera di informazioni per studiosi e ricercatori di diverse discipline. Al loro interno è possibile trovare infatti notizie di prima mano in merito alle diverse attività dell’Istituto, alle gestioni speciali ad esso affidate, al suo patrimonio immobiliare, alla sua organizzazione periferica (nazionale e nelle colonie, ispettiva e produttiva), ai suoi protagonisti (dal presidente all’impiegato di nuova assunzione, dall’agente generale al fiduciario al produttore), all’attività delle società collegate (come Assitalia, Fiume, Fiumeter, Praevidentia, per fare alcuni esempi), allo sviluppo tecnologico, al dopolavoro.

Nelle sue pagine sono anche presenti informazioni dettagliate su vari campi attinenti all’assicurazione, la medicina, il diritto e la storia della previdenza, come anche su temi allora molto dibattuti, come per esempio – siamo negli sessanta – l’introduzione dell’obbligatorietà dell’assicurazione della circolazione stradale (R.C.A., responsabilità civile auto) o l’assicurazione dei rischi atomici. Gli house organ dell’INA vengono qui presentanti in formato digitale fino al 1963, anno dello storico cinquantenario dell’Istituto.