L’Archivio Storico Ina Assitalia per l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena

12 Maggio 2023

Archivio Storico Ina Assitalia Cosa c'è di nuovo

L’Archivio Storico Ina Assitalia ha partecipato al convegno nazionale «Apparati e centri di potere nella Repubblica Sociale Italiana: politiche e conflitti» organizzato dall’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

L’incontro scientifico, che si è tenuto a Forlì nella sala del consiglio provinciale durante le giornate del 30-31 marzo – 1 aprile 2023, al quale hanno partecipato storici e ricercatori da tutta l’Italia, ha avuto come focus principale ricostruire la dimensione istituzionale della Repubblica sociale italiana (RSI), la realtà statuale creata in Italia nella seconda fase della seconda guerra mondiale, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre e della liberazione di Mussolini da Campo Imperatore, dalle rinate forze fasciste del PFR – Partito Fascista Repubblicano – con il sostegno delle forze occupanti germaniche, già dilagate nella penisola in seguito alla cosiddetta Operazione Achse.

La realtà della “repubblica di Salò” è stata oggetto di rilevanti contributi scientifici che ne hanno indagato l’apparato politico e quello militare, le dinamiche di governo, la gestione delle amministrazioni in guerra, le tensioni e i conflitti interni, le relazioni con l’oltre confine, i rapporti con l’alleato-invasore tedesco, la questione ebraica, la funzione e la funzionalità della scuola, il ruolo delle donne e, non da ultimo, l’autorappresentazione attraverso la propaganda.

Il contributo dell’Archivio Storico Ina Assitalia si è concentrato sulla ricostruzione delle vicende societarie dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni e delle sue collegate (Le Assicurazioni d’Italia, Fiume e Praevidentia) come parabola esemplare delle istituzioni dopo la caduta del potere fascista. Il 21 giugno 1943 si svolge l’ultima riunione del CdA sotto la presidenza di Giuseppe Bevione, giornalista e senatore fascista, al timone dell’ente dal 1929. Dopo il 25 luglio il primo governo Badoglio nomina nuovo presidente un altro senatore meno schierato, Gaetano Scavonetti, confermando Ignazio Giordani alla direzione generale. Con la creazione della RSI, il governo repubblicano, superando le nomine badogliane – anche se Scavonetti e Giordani si riterranno ancora in carica – affida nel febbraio del 1944 la gestione dell’Ina e delle sue collegate ad un commissario, Alberto Troilo, che, su ordine del ministero dell’economia corporativa, organizza il trasferimento della direzione dell’Istituto da Roma – trasferimento attuato tramite una contrastata distrazione degli archivi – a Venezia e successivamente a Milano; a coadiuvarlo viene nominato direttore generale Emilio Oldani. Contemporaneamente, nel Sud, viene istituito dal secondo governo Badoglio, con il parere favorevole degli Alleati, un ulteriore commissario (il terzo di fatto), Alfredo De Liguoro, che insediatosi a Napoli prende gradualmente il controllo, con l’avanzare delle truppe anglo-americane, delle strutture dell’Ina.