I traguardi vanno festeggiati e il 75° anniversario della fondazione, nel 1906, trova suggestiva espressione in una fotografia tra le più belle dell’Archivio Generali.
Ritrae un gruppo in un’elegante sala, è posata ma nello stesso tempo naturale, stampata su una base calda e seppiata, ed è emersa di recente dalla “Cella” di palazzo Geiringer a Trieste, sede direzionale delle Generali dal 1886. La “Cella”, costruita per fungere inizialmente da caveau della Compagnia e dotata di una porta blindata d’epoca della ditta berlinese Arnheim, continua a essere un ambiente affascinante.
Come lo è questa fotografia, che non era corredata da nessuna indicazione scritta, ma da sola diceva di un momento importante. Pian piano sono stati identificati gli elementi della composizione: le persone, i vari oggetti, l’ambiente.
Dal confronto con altre foto d’epoca sono riconoscibili figure di primo piano degli organi direttivi delle Generali: primo a sinistra Giovanni Costì, consigliere, e dietro di lui Edgardo Morpurgo, che nel primo dopoguerra diventò presidente, primo da destra Edmondo Richetti, segretario generale, e dietro di lui in piedi Carlo Schütz, nel dopoguerra consigliere, secondo seduto da destra Giacomo Fano, vicedirettore, terzo Gioberti Luzzatti, segretario generale sostituto, al centro Camillo Bozza, direttore.
Sono ritratti al lavoro nelle sale direzionali di palazzo Geiringer, le stanze del segretario generale, che si affacciavano sul mare e che al tempo, tolte le paratie mobili tra le colonne, come in questa immagine, ospitavano una volta all’anno anche l’assemblea generale dei soci.
La foto si allarga a destra per dare spazio a una serie di oggetti preziosi, ospitati su appositi tavolinetti. Sono i doni ricevuti dalle Generali per festeggiare l’importante anniversario, che fu accompagnato anche da un numero speciale del bilancio, dalla pubblicazione di studi (Il funzionamento matematico delle Assicurazioni Generali in Trieste, 1906) e da erogazioni straordinarie ai dipendenti. Per la maggior parte questi esemplari sono rimasti nel patrimonio della Compagnia e sono ancora esposti a raccontare di una lunga storia, come il set da scrittoio con allegoria della Storia in stile Art Noveau o l’imponente cofano d’argento con pergamena, arricchito da smalti e pietre preziose, su disegno dell’architetto milanese Angelo Cattaneo (primi a destra). Lo studio di queste opere ha permesso di datare con sicurezza la foto al 1907.