Lo storico palazzo Generali a Trieste, sede direzionale dal 1886, ha aperto eccezionalmente le porte in occasione delle giornate FAI di primavera del 23-24 marzo 2019, nel segno della partnership di lunga durata con il Fondo ambiente italiano, testimoniata dal sostegno di Banca Generali.
Grazie alle visite guidate dei giovani appassionati e preparatissimi “apprendisti ciceroni” del FAI e al supporto organizzativo di Generali, più di 1500 persone hanno potuto visitare gli ambienti ricchi di storia del piano nobile del palazzo, normalmente non accessibile al pubblico.
Il palazzo prende il nome da Eugenio Geiringer, ingegnere di fiducia delle Generali e figura di rilievo per l’urbanistica ottocentesca triestina, che lo realizzò per Generali tra 1884 e 1886.
Dal punto di vista architettonico l’edifico rimanda sia a modelli italiani che viennesi, a rimarcare la complessa identità di Generali. Si presenta a pianta quadrangolare con cortile interno, una struttura tipica del Rinascimento italiano, e decorazioni in stile eclettico viennese, realizzate in pietra calcarea, così come i pavimenti e i rivestimenti interni. A partire dagli inizi del Novecento la necessità di nuovi spazi portò ad ampliamenti fino a comprendere oggi l’intera area dell’isolato compreso tra le vie Torrebianca, Machiavelli e Trento.
Dopo alcune modifiche nel XX secolo il cuore del piano nobile è ora rappresentato dal Salone delle assemblee, caratterizzato da un soffitto di cristallo decorato di fattura austriaca (risalente all’impianto originario di fine Ottocento) e dominato dall’Allegoria dell’assicurazione, realizzata dallo scultore dalmata Ivan Rendić nel 1888. La protagonista del gruppo scultoreo è una dea guerriera (l’assicurazione), simbolica e concretissima insieme, che poggiando saldamente la mano su una cassaforte, protegge col suo scudo una giovane donna mentre schiaccia col piede la testa di un drago.