Litografie, puntesecche, acqueforti e acquetinte, ma anche quadri che a prima vista sembravano tempere e invece con stupore si scopre che sono sete, foulard così belli da essere appesi come quadri. Le opere grafiche sono protette da grandi cartelle con logo Assitalia, all’interno si legge che le lastre di zinco sono state biffate, l’edizione è stata quindi appositamente tirata per l’Assitalia. Renato Guttuso, Toti Scialoja, Giuseppe Santomaso, Umberto Mastroianni, Achille Perilli, Piero Dorazio, Carla Accardi, Fabrizio Clerici, Giò e Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Gino Marotta, Antonio Corpora, Mario Schifano, sono questi alcuni degli artisti incaricati di realizzare opere grafiche per l’Assitalia durante la presidenza di Giovanni Pieraccini (1977 – 1987).
Nella mostra Arte del Novecento italiano nelle Collezioni Assitalia, tenutasi nel 1987 a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, accanto ai capolavori di Umberto Boccioni, Alberto Savinio e Giorgio de Chirico, furono esposte alcune di queste opere grafiche e serigrafiche, opere minori ma in ogni caso da considerare di notevole interesse, perché costituiscono un’ampia e rilevante testimonianza dell’arte grafica italiana novecentesca.
Nel recente articolo Per esportare cultura serve diplomazia (UMBERTO VATTANI, in «Panorama», 28 dicembre 2017) sono citati tanti artisti italiani contemporanei che con le loro sculture abbelliscono diverse metropoli nel mondo: a Bruxelles il grande albero (L’albero della speranza) di Mario Rossello e la statua equestre (Zenith) di Mimmo Paladino; a Strasburgo la Doppia Bifrontale di Consagra; a New York la grande sfera (Sfera nella Sfera) davanti al palazzo delle Nazioni Unite e Colpo d’Ala, sempre di Arnaldo Pomodoro, davanti al teatro dell’opera a Los Angeles.
E proprio l’incisione di Colpo d’ala è conservata nell’Archivio Storico Ina Assitalia. La scultura fu donata dall’Italia agli Stati Uniti nel 1989 in occasione del quarantennale del piano Marshall, ovvero l’intervento che consentì all’Italia di risollevarsi (con un colpo d’ala) dalle macerie del secondo conflitto mondiale.