Nate originariamente per conservare il tabacco, le figurine inserite nei pacchetti di spagnolette (come erano nomate le sigarette nel XIX secolo, consuetudine conservatasi a lungo in usi regionali fino nella prima metà del XX secolo) sono diventate nel Novecento ricercati oggetti da collezione e curiosi espedienti pubblicitari.
Le sigarette, inizialmente vendute sfuse e a peso, incominciarono a essere confezionate in pacchetti di carta che l’uso finiva per sgualcire. Per ovviare a quest’inconveniente si pensò d’inserire nel pacchetto un cartoncino sul quale, verso la fine dell’Ottocento, iniziarono a essere stampate immagini accattivanti per promuovere il prodotto, come si faceva già da decenni per altri beni (l’idea di reclamizzare articoli vari con l’ausilio di figurine era nata in Francia verso la metà del XIX secolo). Ben presto questi cartoncini pubblicitari, stampati per serie tematiche, divennero l’oggetto dei desideri di grandi e piccini tanto da spingere i produttori di sigarette a realizzare degli album da distribuire in cambio della presentazione di un certo numero di cartellini. Dopo aver conquistato una posizione dominante nel mercato statunitense, anche i produttori britannici e tedeschi iniziarono a pubblicarne numerose serie, dedicate per esempio a personaggi illustri, animali, eventi bellici, slogan propagandistici…
Poiché da parecchio tempo nelle bustine di sigarette dello Stato italiano si trovavano le figurine di varie ditte, l’Anonima Infortuni (società figlia di Generali fondata nel 1896) decise di servirsi di tale sistema pubblicitario, in via sperimentale limitatamente alla città di Bologna. Così, nei primi mesi del 1911 nei pacchetti di sigarette Macedonia vennero inseriti i cartellini réclame (numerati 1001-16000) con i ritratti di tre aviatori italiani: Bartolomeo Cattaneo, Umberto Cagno e Umberto Savoia.
La promozione prevedeva uno sconto del 10%, come si può leggere sul retro della figurina, sul premio di primo anno per la sottoscrizione di una polizza infortuni, per quelle persone che si fossero presentate in agenzia munite del cartoncino numerato.
Il sistema di réclame però non diede i risultai sperati, da quanto ci è dato sapere dal relativo incartamento conservato all’Archivio Storico Generali, contenente il carteggio tra l’agenzia principale di Bologna dell’Anonima Infortuni e la casa madre, gli accordi con la ditta incaricata della distribuzione delle figurine, nonché i relativi bozzetti e alcuni campioni pubblicitari di altre società. Infatti il fascicolo si interrompe nella primavera dello stesso anno con la risposta laconica dell’agente bolognese ‹‹a tutt’oggi il sistema di réclame che avete desiderato di sperimentare non ha dato alcun risultato pratico›› incalzato dai suoi superiori che chiedevano lumi.
Durante i due conflitti mondiali la produzione di figurine rallentò a causa della scarsità della carta, anche se furono prodotte diverse serie propagandistiche per sostenere lo sforzo bellico. In netta ripresa tra le due guerre, dopo la seconda guerra mondiale le figurine delle sigarette non vennero più distribuite.